La radice quadrata di un’estate: il particolare esordio letterario, di Harriet Reuter Hapgood, da leggere sotto l’ombrellone.
L’estate è ormai arrivata e, come ogni lettore che si rispetti, sono sempre alla ricerca di nuovi titoli da leggere sotto l’ombrellone. Uno dei più interessanti e che più mi ha colpito il mese scorso è stato senza dubbio La radice quadrata di un’estate.
La radice quadrata di un’estate
di Harriet Reuter Hapgood
Editore: Rizzoli ● Pagine: 365 ● Prezzo: 15,30€
Valutazione: ★★★★★
Recensione
Quando mi sono imbattuta ne La radice quadrata di un’estate pensavo si trattasse del solito young adult ambientato in estate e di cui non avevamo per niente bisogno, ma invece mi è bastato leggere la trama per rimanerne folgorata.
L’esordio letterario di Harriet Reuter Hapgood, infatti, è tutto fuorché scontato o banale.
Già dalle prime pagine veniamo intrappolati in quello che è il mondo di Gottie, ma soprattutto nello stile del libro, fatto di regole scientifiche e matematiche ma anche umane.
Una particella può trovarsi in due posti contemporaneamente. Può interferire con il suo passato. E avere molteplici futuri e molteplici passati. L’universo è complicato.
Gottie, infatti, se non fosse per i suoi poteri, sarebbe una normalissima ragazzina.
Una ragazzina che, come tante, ha avuto il cuore spezzato e che, troppo giovane, ha conosciuto il dolore della perdita e del lutto. Per questo motivo è facile immedesimarsi in lei, provare i suoi stessi sentimenti e sentire sulla propria pelle il buco nero – non solo fisico – che pian piano la sta trascinando via.
La radice quadrata di un’estate non è infatti un semplice romanzo fantascientifico, ma più un libro sulla capacità che hanno gli umani – o in questo caso gli adolescenti – di affrontare il dolore.
I frattali sono schemi infiniti e ripetitivi che si trovano in natura, per esempio i fiumi, i lampi, le galassie, i vasi sanguigni. Gli errori.
L’opera, in realtà, pur inserendo al suo interno una serie di formule scientifiche e ragionamenti matematici non sempre chiarissimi – soprattutto per chi non è molto pratico delle materie – può benissimo essere considerata un romanzo di formazione.
Il dolore che si prova per un lutto, per la fine del primo amore o di un’amicizia, è un’esperienza così potete da creare crepe profonde nella nostra anima. Crepe che, con il passare del tempo, faranno germogliare sentimenti altrettanto potenti come la rabbia, la delusione o il rancore.
Dovrei perdonarlo. Solo che sono troppo impegnata a serbare rancore. Non posso resettare il cervello e ripartire da una nuova emozione.
Per Gottie, queste crepe sono dei veri e propri buchi neri, in cui non solo si ritrova intrappolata senza volerlo o poterlo controllare, ma è anche capace di rivivere il passato, in più linee temporali contemporaneamente.
Perché è questo che significa amare qualcuno, piangerne la scomparsa. È un po’ come un buco nero. Come l’infinito.
Ed è proprio attraverso questi viaggi temporali che Gottie capirà il suo presente e sarà capace di affrontare il futuro.
La radice quadrata di un’estate è una lettura inaspettata, che vi sorprenderà ed emozionerà mostrandovi le fasi di guarigione di un cuore spezzato.
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NOTA BENE:
Per “colpa” tua, è nella mia lista! Non vedo l’ora
ahah sono felice di essere la tua tentatrice personale! 😛