Black Mirror: lo specchio di una società futura?

Black Mirror

Black Mirror: tutto ciò che c’è da sapere su una delle serie più angoscianti di Netflix.

Black Mirror è sbarcata su Netflix, anticipando i tempi e fungendo da specchio per una società futura, che spesso appare fin troppo vicina a noi.

La tecnologia ha cambiato radicalmente la nostra vita e quella delle generazioni future, conducendo l’umanità ad una serie di conquiste ma causando anche molti danni irreparabili. Se ripensiamo a dieci/venti anni fa, moltissimi degli strumenti utilizzati al giorno d’oggi non erano nemmeno immaginabili, eppure adesso non riusciamo a farne a meno. Siamo diventati completamente dipendenti e assuefatti dalla tecnologia. Tutto viene ormai controllato da smartphone, tablet, pc, televisione e strumenti di ultima generazione capaci di migliorare la nostra vita, ma anche di provocare effetti collaterali in grado di cambiare per sempre il mondo che conosciamo. Black Mirror tratta proprio questo tema.

Black Mirror: tra presente e futuro.

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Bryce Dallas Howard (Lacie Pound) in un episodio della serie.

Serie britannica antologica, ideata da Charlie Brooker, muove le sue critiche all’incedere della tecnologia nelle nostre vite, immaginando lo scenario futuro di un mondo moderno dove una nuova invenzione o idea ha causato danni alla società o ai sentimenti. Ogni episodio è autoconclusivo, con scenari e personaggi diversi, ma con un fil rouge che riporta al tema centrale sopracitato.

La serie è composta da tre stagioni, rispettivamente di tre, quattro e sei episodi, ed in ognuno di essi viene messo in discussione il ruolo che esercita la tecnologia e la società nelle nostre vite. Molte delle critiche sono connesse all’idea della vita virtuale, problematica attualissima in cui si fa riferimento alla perdita di connessione con il mondo reale.

In Black Mirror non è solamente il personaggio il protagonista della storia ma anche lo spettatore, che si trova catapultato in quel mondo distopico così vicino alla realtà e, per questo, costretto a fare i conti con le proprie paure, ossessioni e manie. Grazie alla scrittura fluida, alla trama lineare e ai twist narrativi, questa serie conquista e sconvolge, senza ricorrere alla violenza o a scene esageratamente esplicite. La bellezza e crudezza disarmante di Black Mirror sta, infatti, nell’intensità emotiva di ogni episodio, nella capacità che ha ogni scena di entrarti nella mente e renderla inquieta.

Black Mirror: gli episodi iconici.

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Gugu Mbatha-Raw (Kelly) e Mackenzie Davis (Yorkie) in un episodio della serie.

A tale proposito, impossibile non citare episodi come “White Bear”, “White Christmas”, “Playtest”, “Shut Up and Dance” e “Hated in the Nation”. Ma anche altri all’apparenza più leggeri, come “Be Right Back”, “Nosedive” e “San Junipero”, che lasciano comunque un senso di smarrimento, paura, nostalgia e tristezza.

Impossibile, per questo motivo, scegliere un episodio preferito. Sono stati, infatti, tantissimi gli episodi che ho amato. Tra quelli citati sicuramente Playtest mi ha stupita a tal punto da lasciarmi senza parole, ricordandomi molto “Inception” (uno dei miei film preferiti). Ma anche Nosedive, molto vicino alla nostra realtà per il riferimento alla costante ossessione che abbiamo di piacere ed essere popolari. O ancora San Junipero, che con il suo romanticismo e finale agrodolce ha saputo emozionarmi e farmi battere il cuore.

In conclusione, è per tutti questi motivi che Black Mirror si conferma una delle migliori serie del momento. Un prodotto intelligente, visionario ma al tempo stesso contemporaneo, capace di mostrare non solo i danni causati dalla tecnologia ma anche le contraddizioni della natura umana e della società in cui viviamo.

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