A Dawson’s Creekmas Carol – Capitolo 5 [Fanfiction]

Capitolo 5

Dawson non riusciva ancora a credere a quello che quel fantasma gli aveva raccontato e rimase a fissarla, e ad osservare quello che rimaneva della sua stanza, senza poter dire nulla. Com’era possibile un mondo dove lui non esisteva? E, cosa ancora più terribile, con Pacey e Jen morti in quella tempesta di tanti anni prima? Non poteva accettarlo, non era qualcosa a cui si sarebbe potuto mai abituare. Era già difficile non avere la sua amica più con lui, pensare che fosse morta giovane lasciando una bambina di appena un anno e tutti loro, ma immaginare che anche Pacey non ci fosse più e che entrambi fossero morti a soli diciotto anni era impossibile.

Aveva mille domande che gli ronzavano in testa, così come altrettanti pensieri, ma in mezzo a quel mucchio informe che abitava la sua mente soltanto un’immagine prese forma in modo vivido: Joey. Che fine aveva fatto la sua migliore amica senza di lui e dopo la morte di Pacey? C’erano troppe variabili da considerare, poiché nulla di ciò che conosceva sembrava esistere più in quel mondo: i suoi genitori, la sua casa, la sua sorellina, i suoi amici. Tutto era ridotto in polvere e ormai l’eco di un ricordo lontano che soltanto lui portava nella mente e nel cuore.

Rivolse a Gretchen uno sguardo impaurito e quasi supplichevole, senza trovare la forza di parlare, e fu grato di vedere quanto lei avesse compreso di quel suo silenzio. Voleva andar via da lì, ma al tempo stesso sapere cosa fosse successo a Joey e a tutti gli altri, così si era ritrovato in continua lotta tra la sua mente e il suo cuore a cercare di capire cosa fosse più giusto fare.

Gretchen, per fortuna, sembrò avere la risposta a tutti quei suoi dubbi e, così come aveva fatto all’inizio, lo portò fuori da quella stanza conducendolo in un luogo diverso che Dawson conosceva benissimo.

«Il B&B dei Potter?» domandò lui quando, dinnanzi ai suoi occhi, si presentò quella che doveva essere la casa di Joey in quella strana realtà alternativa, notando però in quell’ambientazione qualcosa di diverso.

«Non è mai diventato un B&B qui, Mike Potter non ha mai lasciato le figlie per la seconda volta in questo mondo, perché tu non hai mai costretto Joey a denunciarlo.» spiegò Gretchen, indicando poi al ragazzo un punto lontano sul pontile.

Dawson assottigliò lo sguardo e riconobbe subito la sagoma seduta sulle travi di legno, nonostante sembrò trattarsi di una ragazza completamente diversa. «Joey?» Si voltò verso Gretchen stupito e poi tornò a guardare la sua migliore amica, o almeno quella che doveva essere Joey in quella realtà.

Il volto un tempo luminoso della sua anima gemella, in questo mondo, sembrava aver perso ogni colore: le guance, prima rosee, adesso erano scavate e segnate dal tempo, gli occhi grandi e profondi, della ragazza che aveva condiviso con lui tutto, apparivano spenti e stanchi; e persino quel broncio che amava tanto ormai era un ricordo lontano. Nulla della sua anima gemella e amica di sempre sembrava risiedere più in quella nuova versione e Dawson si chiese se il motivo di questo cambiamento fosse da ricondurre solo alla scomparsa di Pacey, o se avesse a che fare anche con lui.

«Sì, è come pensi…» Gretchen, ancora prima che lui potesse anche solo rivolgerle quella domanda, sciolse il suo dubbio, ma questo non riuscì a rincuorare il ragazzo ma anzi gli diede maggiore preoccupazione. Se c’era una cosa che aveva sempre cercato di fare nella sua vita, anche fin da quando era solo un bambino, era stata prendersi cura di Joey. Non aveva mai potuto evitarle tutte le sofferenze che aveva dovuto provare, ma in un certo senso aveva fatto in modo di alleviare il suo dolore. E pensare che adesso, senza di lui o Pacey, Joey si fosse ridotta ad un guscio vuoto non solo lo feriva, ma lo faceva sentire in un certo senso in colpa, nonostante fosse consapevole di non poter fare nulla per cambiare quella situazione. O forse sì?

«Ma cosa è successo?» trovò finalmente la forza di porre a quel fantasma quella domanda, non ancora certo di sentire la sua risposta, ma di certo determinato a capire di più di quel mondo una volta per tutte.

«Tanto… troppo.» rispose Gretchen criptica, decidendo questa volta di non narrare quelle vicende ma di mostrargliele, per fare in modo che lui le comprendesse ancora più a fondo. La ragazza lo portò indietro nel tempo, all’infanzia di Joey. Un’infanzia di cui lui non faceva parte e che, per questo motivo, fu molto più difficile per la sua migliore amica. Vide Mike Potter finire in prigione una prima volta, la madre di Bessie e Joey morire, le sorelle rimanere sole come era successo anche nella realtà che Dawson conosceva. Poi vide Joey crescere, completamente da sola e senza nessun compagno a cui aprire il suo cuore, indurirsi a tal punto da non riuscire ad amare nessuno, fino a quando non incontrò Pacey.

Vide i due conoscersi a scuola, a differenza della sua realtà in cui erano amici dall’infanzia ed era stato proprio Dawson a farli incontrare. Li vide imbattersi l’un l’altra durante uno degli esami di scienze che dovevano recuperare, battibeccare come sempre, guardarsi con occhi diversi e innamorarsi; e in questo Dawson notò che nulla era cambiato. Osservò i suoi due amici portare avanti la loro storia senza di lui, stare insieme per tre lunghi anni, senza la storia di Pacey con Andie, quella di Joey con se stesso o Jack, e tutti quei drammi che il loro amore aveva dovuto affrontare. Li vide partire in barca per quel viaggio per l’estate e capì che molte cose erano destinate ad accadere, anche in quella realtà così diversa dalla sua. E poi li vide tornare, ricominciare il liceo, finché non arrivò quella terribile tempesta.

Rivide Pacey e Jen morire su quella barca e poi ogni cosa precipitare. Jack, legato anche in questo mondo a Jen, incapace di sopportare la sua perdita decise di partire con Andie per l’Italia lasciandosi Capeside, e quindi anche il suo possibile futuro come compagno di Doug, alle spalle. Grams riallacciò i suoi rapporti con la figlia e si trasferì a NY, abbandonando la sua casa e la sua vecchia vita in quella città di mare. Doug mollò il servizio, divorato dai sensi di colpa per non aver amato e apprezzato il suo fratellino quando ne aveva avuto la possibilità, e dovette combattere con il demone dell’alcolismo senza riuscire mai ad accettare la sua vera natura. Gretchen, rimasta a fare la cameriera a Capeside, non tornò più al college, incapace di andare avanti con la sua vita dopo la morte di Pacey ma anche di capire chi fosse realmente senza la presenza di Dawson al suo fianco. Ed infine Joey, rimasta da sola ad un passo dal college, senza i soldi necessari per frequentarlo e, soprattutto, nessuna speranza, decise di rinunciare a tutto e rimase intrappolata in quel paesino, a lavorare come cameriera e ad aiutare Bessie con Alexander.

Dawson rimase a bocca aperta ad osservare quelle immagini che si susseguivano davanti ai suoi occhi come nella pellicola di un film e, in cuor suo, sperò davvero si trattasse semplicemente di questo: di finzione, un brutto incubo o un’allucinazione della sua mente. Pensare ad una realtà dove i suoi più cari amici e familiari soffrivano le pene dell’inferno non era possibile, oltre che sopportabile. Avrebbe voluto fare o dire qualcosa per cancellare tutto, ma cosa? Cosa avrebbe mai potuto fare? Cosa voleva dire tutto questo? Non sapeva nemmeno perché quel fantasma gli stesse mostrando quel futuro in cui lui non esisteva. Era davvero possibile che le sue azioni portassero alle conseguenze di quella realtà alternativa? Non aveva risposta a nessuna di queste domande e più il tempo passava più sentiva di non avere più nessuna certezza.

Il mondo che conosceva e in cui aveva vissuto per 34 anni sembrò scomparire, pian piano, anche dalla sua mente. I ricordi che aveva della sua vita, dei suoi amici e della sua famiglia, adesso iniziarono a mischiarsi con quelli di quella nuova realtà, prendendo forma in modo terrificante. Tutto sembrò aver assunto la forma di quel nuovo mondo e in quel momento iniziò anche a non ricordare più nulla oltre a quello che Gretchen gli aveva mostrato.

«Cosa sta succedendo? La mia testa è…» il ragazzo si portò le mani alle tempie e sul suo volto si dipinse una smorfia di dolore. Socchiuse gli occhi, digrignando i denti, e urlò a pieni polmoni affinché quella sofferenza passasse, ma invece sembrò aumentare di secondo in secondo, diventando sempre più insopportabile da gestire.

«COSA MI STA SUCCEDENDO? COSA MI STAI FACENDO?» Dawson non ne poteva più, e se quella era la punizione per tutto ciò che di male aveva fatto nella vita, per aver abbandonato la sua famiglia e i suoi amici, se si trattava del maledetto karma, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farla sparire.

«BASTA! FALLO SMETTERE, TI PREGO! HO CAPITO! HO IMPARATO LA LEZIONE! FALLO SMETTERE!» si chinò a terra, tenendosi ancora la testa con entrambe le mani, e fu proprio in quel momento che sentì lo schiocco delle dita di Gretchen e il dolore abbandonare pian piano il suo corpo. Cercò di riacquistare il fiato che aveva perso, facendo dei respiri lenti e profondi, e quando riaprì gli occhi tutto era scomparso e il solo panorama che gli apparve davanti fu la sua camera da letto.

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