Il sognatore di Laini Taylor – Recensione

Il sognatore

Il sognatore di Laini Taylor, lo young adult rivelazione dell’anno scorso, è un fantasy che fa sognare.

Il sognatore di Laini Taylor pubblicato a Luglio da lainya, una nuova collana Fazi Editore dedicata allo young adult, si piazza sicuramente nella classifica dei migliori libri letti nel 2018.

Vi ho già parlato di questo romanzo nel Wrap-up estivo, ma non avevo mai scritto una recensione più approfondita. Considerato che il 14 Febbraio uscirà il secondo volume della duologia, La Musa degli Incubi, è arrivato il momento di parlarvene in modo completo.

iL SOGNATOREIl Sognatore

Laini Taylor

Editore: Fazi ● Collana: Lain ya ● Pagine: 524 ● Prezzo: 12,32€

Valutazione: ★★★★☆ 

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TRAMA
È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, sin da bambino rimane affascinato dai racconti sulla città perduta di Pianto, caduta nell’oblio da duecento anni. I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un’ossessione che alimenterà, una volta diventato bibliotecario, con le storie contenute nei libri, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l’opportunità di vivere un’avventura dalle premesse straordinarie.

Recensione

Il sognatore di Laini Taylor è un fantasy che mi ha rapita come non succedeva da tempo e che è riuscito a trascinarmi completamente in un sogno ad occhi aperti.

Merito sicuramente dello stile di Laini Taylor, così evocativo, coinvolgente, denso e ricco di dettagli, ma anche della storia particolare e mai banale.

In sole poco più di 500 pagine, l’autrice riesce a costruire un mondo immaginario mai visto prima, con elementi innovativi e diversi da qualsiasi altro fantasy in circolazione, ma soprattutto privi dei cliché degli young adult.

Partendo dalla figura di Lazlo, un bibliotecario in grado di immaginare storie fantastiche, Laini Taylor riesce a delineare un racconto magico, onirico e affascinante come una fiaba. Lazlo non è un eroe, non è il principe azzurro nato per salvare la principessa nel castello (anche se questa descrizione potrebbe benissimo appartenergli), è piuttosto un reietto, un orfano solo che ha sempre trovato la sua unica forza e consolazione nell’immaginazione, nei libri e nei sogni.

Lazlo non sarebbe potuto appartenere alla biblioteca più sinceramente se fosse stato un libro. Nei giorni seguenti – e poi i mesi e gli anni, mentre diventava un uomo – raramente lo si vide senza un libro aperto davanti al viso. Leggeva mentre camminava. Leggeva mentre mangiava. Gli altri bibliotecari sospettavano che leggesse anche nel sonno, oppure che non dormisse affatto. Nelle occasioni in cui alzava davvero gli occhi dalla pagina, sembrava sempre che si svegliasse da un sogno. Strange il Sognatore, lo chiamavano. Il sognatore, Strange.

Per questo motivo, è impossibile non affezionarsi a Lazlo o alla sua storia. Così il sogno di Lazlo diventa quello di ogni lettore, che si ritrova trasportato in un mondo ricco di magia, suggestive ambientazioni e personaggi interessanti.

Un mondo in cui non è possibile definire eroi o antieroi, umani o mostri, bene o male. O in cui, nello sfondo di una città fantastica e una guerra secolare, è possibile ritrovare problemi attuali come il bullismo, la guerra, l’odio per il diverso o la paura.

I protagonisti de “Il Sognatore” sono, per questi motivi, incredibilmente reali. Personaggi incapaci di trovare un posto nel mondo, ricchi di desideri e sogni, ma anche di rimpianti e sensi di colpa. Li senti, li percepisci come se venissero fuori dalle pagine e prendessero vita, e ti ritrovi senza nemmeno accorgertene a combattere, sognare, soffrire ed amare insieme a loro.

Lui aveva amato la biblioteca e da bambino aveva avuto l’impressione che quel luogo fosse dotato di una sensibilità e che, forse, lo aveva amato a sua volta. Ma anche se fosse stato un semplice insieme di pareti e tetto, con delle carte al suo interno, lo aveva stregato e lo aveva attirato a sé e gli aveva donato tutto quello di cui aveva avuto bisogno per diventare se stesso.

Nonostante proprio l’amore sia il punto debole di questa storia. Se da un lato, infatti, Il sognatore ha un grande potere immaginifico, uno stile impeccabile, dei personaggi sfaccettati e una trama intrigante, dal punto di vista romantico non convince.

Perché, sebbene la storia d’amore sia molto bella e narrata in modo sublime dall’autrice, appare fin troppo affrettata e scontata. Tutto quello che porta i due protagonisti a conoscersi ed innamorarsi è abbastanza prevedibile, e spesso troppo centrale all’interno di una narrazione che, a mio avviso, si sarebbe dovuta concentrare su altri elementi.

A parte questo piccolo difetto, che comunque potrei ricondurre alla mia non predilezione per i romance, il Sognatore è un romanzo unico e indimenticabile, che non potete fare a meno di leggere.

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