La musa degli incubi di Laini Taylor – Recensione

La musa degli incubi

La musa degli incubi di Laini Taylor, sequel de “Il sognatore”, si riconferma il fantasy migliore e più innovativo degli ultimi anni.

La musa degli incubi di Laini Taylor, edito da Fazi Editore per la collana lainYA, conclude epicamente la storia di Lazlo Strange iniziata con Il Sognatore, dimostrandosi un sequel di gran lunga superiore al suo predecessore.

Solamente una settimana fa vi avevo parlato in anteprima di questo romanzo e, finalmente, posso portarvi una recensione più approfondita.

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Laini Taylor

Editore: Fazi ● Collana: Lain ya ● Pagine: 526 ● Prezzo: 12,75€

Valutazione: ★★★★☆

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TRAMA
La peggiore paura degli abitanti di Pianto si è concretizzata: nella minacciosa fortezza di mesarzio i figli degli dèi sono ancora vivi. Sarai è diventata un fantasma, mentre il Sognatore ha appena scoperto di essere lui stesso un dio dalla pelle blu, l’unico capace di fronteggiare l’oscura Minya, animata dall’implacabile desiderio di vendetta nei confronti degli umani che massacrarono la sua gente. Lazlo si troverà di fronte alla più impensabile delle scelte: salvare la donna che ama oppure tutti gli altri. Ma inquietanti misteri dimenticati chiedono di essere risolti: da dove sono arrivati, veramente, i Mesarthim, e cosa ne è stato di tutti i bambini nati nella fortezza durante il dominio di Skathis? Quando i portali dimenticati si apriranno di nuovo, mondi lontani diventeranno pericolosamente vicini e un inatteso, potente nemico arriverà deciso a spazzare via le fragili speranze di tutti, dèi e umani. Sarai, la Musa degli Incubi, conoscitrice di ogni genere di paura fin da quando aveva sei anni, sarà costretta ad affrontare orrori che neanche immaginava e ad andare oltre i suoi stessi limiti: l’esperienza le ha insegnato che l’odio e il terrore sono sentimenti facili da provocare. Ma come si fa a rovesciare l’odio, a disinnescare la vendetta? È possibile salvare i mostri, piuttosto che annientarli? 

Recensione

Con un inconfondibile stile evocativo, onirico e ricco di dettagli, Laini Taylor ci trasporta nel suo universo magico per l’ultima volta introducendo, già dalle prime pagine de “La musa degli incubi“, nuovi personaggi, mondi e colpi di scena che andranno a chiarire la storia semplicemente accennata nel primo libro.

Lazlo, Sarai e tutti gli altri sono, infatti, solamente la punta dell’iceberg, solo una piccola parte di una lunga, sofferta e magica storia che ci trascina in modi fantastici e avventure incredibili.

Cosa era successo secoli prima delle vicende di Lazlo e Sarai? Da dove arrivano i Mesarthim? Che fine hanno fatto tutti i bambini della fortezza di Skathis? In “La musa degli incubi“, la Taylor risponderà ad ognuna di queste domande, dispiegando una trama ricca di intrecci, amore, guerre e dolore.

Kora e Nova, due sorelle unite da un legame indissolubile che nulla sembra spezzare, saranno le nuove protagoniste delle vicende. La loro storia, studiata nei minimi dettagli dalla bravura della Taylor, andrà ad intrecciarsi in modo magistrale con quella principale, tessendo quelli che saranno i fili dell’intera duologia.

Kora e Nova: compagne, alleate. Sorelle. Erano inseparabili, come i versi di un dittico che, senza il contesto, perderebbe il suo significato. Anche i loro nomi avrebbero potuto essere uno solo – Koraenova – tanto era raro che venissero pronunciati separatamente. Anzi, quando accadeva suonavano incompleti, come la metà della conchiglia di un mollusco, aperta e spaccata in due. Erano l’una la persona, il luogo dell’altra. Non avevano bisogno della magia per leggere i reciproci pensieri, soltanto di sguardi, e le loro speranze erano gemelle, anche se non lo erano loro. 

I primi capitoli ci permetteranno di conoscere qualcosa di queste due nuove ragazze, costrette a dover combattere contro un destino avverso e forze più potenti di loro. I successivi, invece, ci riporteranno da Lazlo, Sarai e tutti gli altri, alle prese con decisioni difficili e scelte importanti.

Ogni personaggio descritto dalla Taylor mostra luci ed ombre, a dimostrazione del fatto che in questa storia non esistono eroi o antieroi, mostri o umani, vittime o colpevoli, ma semplicemente personaggi disposti a compiere anche le azioni più discutibili per il bene di coloro che amano.

Sarà infatti l’amore uno dei temi centrali della narrazione. Amore non inteso solamente come sentimento romantico ma anche universale, in grado di smuovere mari e montagne, di accomunare umani e déi, di durare per secoli e non perire mai, nemmeno dopo la morte.

Tempo fa, c’era un silenzio che sognava di diventare una canzone, poi ho trovato te e adesso ogni cosa è musica.

Difatti, nonostante i momenti di tenerezza fin troppo zuccherosi e a volte forzati tra i due protagonisti, “La musa degli incubi” di Laini Taylor è una storia d’amore epica nel vero senso del termine, in cui – come ogni storia d’amore che si rispetti – trovano terreno anche sofferenza, crudeltà, dolore, odio e morte.

Perché per ogni storia d’amore, ce n’è sempre almeno una d’odio. Per ogni attimo di felicità almeno uno di tristezza.

La musa degli incubi è la storia di un mondo marcio che, come un serpente, avvolge ogni cosa con le sue spire, avvelenando e mordendo sin dall’alba dei tempi. Di un odio antico come il mondo stesso, così profondo da sembrare inestirpabile, così violento da incenerire qualsiasi cosa trovi sotto il suo passaggio. Di una vendetta senza fine.

Ma è anche una storia di magia, fantasia, sogni e coraggio, dove i sentimenti veri di amore, amicizia e famiglia trionfano sull’odio, la speranza sul dolore ed ogni personaggio cresce e trova il proprio posto nel mondo, il proprio lieto fine, nonostante tutto.

Le persone sono i nostri luoghi sicuri. Io ne ho una: una persona che per me è casa e mondo.

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