Primavera 2019 – Best of the Month

La primavera 2019 sta per concludersi e dopo parecchi mesi tornano anche i preferiti. Film, serie TV, libri e molto altro: ecco tutto quello che ho amato in questa stagione.

La primavera 2019 è ormai agli sgoccioli, dunque torno sul blog per parlarvi dei preferiti del periodo, o meglio di Marzo, Aprile e Maggio, visto che l’ultimo aggiornamento risale a Febbraio 2019.

In questi mesi sono stata assente sul blog, pur avendo molte cose di cui parlarvi, dunque non perdiamoci in chiacchiere ed iniziamo subito.

SERIE TV

Nei mesi passati ho visto parecchie serie TV, per gran parte su Netflix, e sono rimasta molto soddisfatta da tutte.

Grace & Frankie

primavera 2019Grace & Frankie è una serie TV statunitense, creata da Marta Kauffman e Howard J. Morris, con protagoniste le meravigliose Jane Fonda e Lily Tomlin.

La trama narra le vicende di due donne settantenni che, pur avendo sempre avuto un rapporto conflittuale ed essendo molto diverse tra loro, dopo aver scoperto dell’omosessualità dei loro rispettivi mariti ed essere tornate single, sono costrette a vivere insieme e ad aiutarsi a vicenda, riscoprendosi amiche.

La serie è composta da cinque stagioni, di 13 episodi da 25/30 minuti ciascuno, ed è stata rinnovata per una sesta, che sarà disponibile su Netflix a partire dal 2020.

Grace & Frankie è stata la serie di cui avevo bisogno in questo periodo: leggera, divertente ma anche estremamente profonda ed emozionante. Vedere la vita e l’amicizia di queste donne, così diverse tra loro, è stato dolcissimo e mi ha scaldato il cuore. Le due protagoniste sono una vera forza della natura, come anche tutti gli altri personaggi che orbitano intorno alla loro vita, così ricchi di sfaccettature, divertenti e mai scontati. Una grande e disfunzionale famiglia che, ben presto, diventa la tua e non puoi fare a meno di amare. Il mio personaggio preferito, oltre ovviamente alle due protagoniste, è sicuramente Brianna.

In conclusione, è una serie che consiglio per questi ultimi giorni di primavera/primi giorni d’estate. Una serie adatta a chi vuole rilassarsi e passare trenta minuti con leggerezza, continuando a guardare comunque qualcosa di valido, ben recitato e per nulla vuoto di contenuti.

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The Good Place

primavera 2019The Good Place è una serie TV statunitense, creata da Michael Schur, con protagonista Kristen Bell.

La serie narra di Eleanor Shellstrop, una donna che dopo essere morta si ritrova nella “parte buona” (The Good Place  appunto), un luogo simile al Paradiso che è stato progettato come premio per aver condotto una vita giusta. Eleanor capisce subito che deve trattarsi di un errore, in quanto nella sua vita non non è stata affatto buona, ciononostante nasconde la sua vera natura e decide di imparare a comportarsi come una persona degna di quel luogo.

The Good Place, composta da tre stagioni di 13 episodi di 22 minuti ciascuno, è trasmessa dal 2016 da NBC ma è disponibile (solo fino alla seconda stagione per il momento) su Netflix.

Anche in questo caso si tratta di una sitcom, nonostante ci sia un elemento fantastico al suo interno, e dunque un prodotto adatto alla primavera 2019. Come per Grace & Frankie, però, anche The Good Place mi ha colpito per il suo carattere leggero e divertente, ma comunque in grado di dare grandissimi spunti di riflessione e di emozionare.

La serie parla, infatti, di etica, morale e filosofia, spingendo i personaggi (e dunque anche gli spettatori) ad interrogarsi su ciò che è giusto e sbagliato, e su quali azioni si possono compiere nel quotidiano per migliorare sé stessi e il mondo.

Oltre a questi temi, la forza di The Good Place risiede nei personaggi, interpretati magistralmente dal cast scelto, e nei continui cliffanghers e plot twist per nulla tipici del genere, che contribuiscono a renderla un prodotto fresco, innovativo e per nulla scontato.

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The Society

primavera 2019The Society è una serie televisiva statunitense, creata da Christopher Keyser e distribuita da Netflix a maggio 2019, ispirata alla fiaba tedesca Il pifferaio di Hamelin e al romanzo Il signore delle mosche di William Golding.

La serie racconta la storia di un gruppo di adolescenti che, dopo aver scoperto che i loro genitori sono scomparsi e non c’è modo di uscire dalla propria città, sono costretti a sopravvivere completamente da soli e ad affrontare l’impensabile.

Una serie molto diversa dalle due precedenti ma che mi ha tenuta con il fiato sospeso per tutti i dieci episodi. Difatti, nonostante si tratti di un classico teen drama pieno di cliché, in cui i protagonisti principali sono gli adolescenti e i loro problemi, nel corso della narrazione la storia acquisisce maggior spessore anche per merito della componente misteriosa, fantastica e a volte cruenta.

Consigliata a chi vuole vedere qualcosa di avvincente e, al tempo stesso, non troppo impegnativo.

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https://youtu.be/cS-stecoz-s

 

FILM

La primavera 2019 è stata anche ricca di visite al cinema. Tra Marzo e Maggio, infatti, ho visto parecchi film sia nuovi che vecchi (questi ultimi recuperati soprattutto nel catalogo di Netflix e Prime).

Avengers: Endgame

primavera 2019Avengers: Endgame, diretto da Anthony e Joe Russo, è il ventunesimo film del Marvel Cinematic Universe.

Basato sull’omonimo gruppo di supereroi di Marvel Comics, il film è il sequel di Avengers: Infinity War (di cui vi ho già parlato nei preferiti di Aprile 2018) e rivede i nostri Vendicatori, insieme a tutti gli altri eroi Marvel, alle prese con la guerra contro Thanos.

Parlare di Avengers: Endgame non è per nulla semplice, visto l’impatto socio-culturale che ha avuto in questi mesi. Tante sono le recensioni, gli elogi e soprattutto le critiche a questo film, che a mio avviso non è privo di difetti ma, nella sua interezza, chiude meravigliosamente un epico ciclo iniziato ormai un decennio fa.

In tre ore, ricche di azione, divertimento, battute comiche e scene tristi, si snoda una trama non semplice ma che è in linea con i film precedenti e i percorsi dei vari protagonisti. Tantissimi sono, infatti, i richiami al passato, le scene emozionanti ed esaltanti, in cui si ha voglia di piangere, applaudire o semplicemente alzarsi dalla sedia.

Endgame è un film corale, con vecchi e nuovi personaggi, in cui però i riflettori sono puntati soprattutto sugli Avengers originali che, chiudendo il cerchio, passano il testimone ai nuovi eroi del futuro.

Vedova Nera, Iron Man, Thor, Hulk, Captain America e Occhio di Falco sono i membri originali della squadra, coloro che hanno dato inizio a tutto e che devono affrontare le conseguenze dei loro fallimenti e delle loro scelte, prendendo decisioni difficili e pagandole a caro prezzo.

Avengers: Endgame è, insomma, una lettera d’amore nei confronti dei fan. Un film che non può – e non deve – essere visto come un prodotto singolo, ma come l’insieme di tutte le pellicole e i personaggi che ci hanno accompagnato e abbiamo amato negli ultimi anni.

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Il coraggio della verità – The Hate U Give

Il coraggio della verità – The Hate U Give è un film diretto da George Tillman Jr. e adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Angie Thomas.

La storia narra di Starr Carter, una ragazza afro-americana di 16 anni, che vive in un quartiere povero ma frequenta una scuola esclusiva. La sua vita viene radicalmente sconvolta, però, quando assiste ad una sparatoria in cui rimane ucciso un ragazzo di colore per colpa di un poliziotto bianco.

Nonostante The Hate u Give sia un film che si rivolge ad un pubblico giovane, ho trovato i temi trattati oltre che assolutamente attuali anche molto profondi ed importanti. Il film, infatti, privo di qualsiasi buonismo, non cerca di indorare la pillola ma anzi mostra la cruda realtà, mentalità e omertà del ghetto in cui vive Starr.

Durante il corso della narrazione ci ritroviamo a comprendere le vite dei personaggi, pur non avendole mai vissute in prima persona. Sentiamo sulla pelle il razzismo, la paura, l’odio e la violenza a cui, sin da piccoli, sono costretti a sottostare molti ragazzi come Starr. Assistiamo ad una storia di formazione, vivendo le vicende attraverso gli occhi della protagonista: le sue amiche, il suo fidanzato, la sua doppia vita tra ghetto e scuola privata, la sua famiglia e poi la tragedia. Percepiamo la sua sofferenza e, successivamente, il suo coraggio.

Starr è la voce di quei crimini rimasti impuniti, quelli che soprattutto in America sono notizie fin troppo frequenti alla TV e nelle prime pagine dei giornali, quelli che il cinema ha proprio il dovere di mostrare, senza nessuno sconto.

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Aladdin

aladdin Aladdin è un film live-action, co-scritto e diretto da Guy Ritchie, remake dell’omonimo film d’animazione Disney del 1992.

La storia vede protagonista Aladdin, un giovane ladruncolo dal cuore d’oro che vive ad Agrabah insieme alla sua scimmia Abu. Durante un furto, Aladdin conosce la principessa Jasmine, in visita al mercato travestita da popolana, e se ne innamora subito pur non avendo alcuna idea della sua vera identità. Dopo averla seguita a palazzo, viene però coinvolto da Jafar, il perfido visir del Sultano, che stanco del suo ruolo e desideroso di impossessarsi del trono, lo spedisce alla ricerca di una lampada magica. Ma Aladdin, ben presto, scopre che dentro la lampada c’è un genio, in grado di esaudire qualasisi desiderio. Smanioso di conquistare il cuore di Jasmine, il ragazzo esprime il suo primo desiderio, dando così il via ad una serie di rocambolesche avventure.

Aladdin è sempre stato uno dei miei cartoni Disney preferiti, dunque non vedevo l’ora che uscisse al cinema anche questo live action, soprattutto dopo aver saputo che Will Smith avrebbe interpretato i panni del Genio. Difatti, prima di entrare in sala avevo grandissime aspettative che, per fortuna, non sono state deluse.

Ho amato tutto di questo film: dagli attori, alla colonna sonora, agli effetti speciali, fino ad arrivare ai costumi. La pellicola è riuscita a ricreare la stessa identica magia del cartone Disney, pur discostandosi molto sia per la storia che per alcune scene o canzoni aggiuntive. Mi sono lasciata coinvolgere dall’allegria, dai colori, dalle scene di azioni e dalle coreografie. Così come mi sono emozionata nella scena del tappeto o in quelle del Genio, che da sempre è stato il mio personaggio preferito e adesso merita sicuramente una menzione grazie all’interpretazione di Will Smith.

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MUSICA

Nei mesi di questa primavera 2019 ho ascoltato parecchia musica. Insieme ai miei amati Queen, che ormai da Dicembre 2018 non mancano mai, ho rispolverato anche i Linkin Park (di cui vi ho già parlato nei preferiti di Febbraio 2018), i Backstreet Boys e, ovviamente, anche le colonne sonore di film e serie TV che ho visto di recente.

Non mi soffermerò molto su questa categoria perché dei Queen, Linkin Park e Backstreet Boys ho riascoltato un po’ tutta la discografia in generale, essendo alcune delle mie band preferite.

Per quanto riguarda le colonne sonore, ovviamente, sono entrata in fissa con quella del film Aladdin, come avviene ogni volta che guardo un nuovo musical al cinema.

E poi quella di Game of Thrones che, nonostante la stagione deludente, almeno su questo fronte si è rivelata davvero bella. Una canzone che merita di essere citata è Jenny of Oldstones, cantata da Florence + the Machine. Di cui vi lascio anche il video, che trovo a dir poco meraviglioso.

LIBRI

In questi mesi di Primavera 2019 non ho letto moltissimi libri, solamente sette se non consideriamo quelli che ho attualmente in lettura. A Marzo ho avuto un intero mese di blocco del lettore, ad Aprile ho letto solo tre libri in vista di una readathon a tema Harry Potter (di cui vi ho parlato ampiamente su instagram), mentre a Maggio ne ho letti quattro.

The Hate U Give

The Hate U Give. Il coraggio della verità è il libro, scritto da Angie Thomas e pubblicato da Giunti Editore, da cui è stato tratto l’omonimo film di cui vi ho già parlato.

Letto quasi per caso, questo romanzo è stata una delle letture più belle di quest’anno e ciò che mi ha spinto maggiormente poi a recuperare anche il film – che mi è piaciuto, ma non tanto quanto il libro -.

The Hate U Give riesce, nella sua semplicità, ad emozionare e a spingere chiunque a riflettere su tempi importanti, come la morte, il razzismo, il coraggio di far sentire la propria voce e di combattere le ingiustizie. Starr è una protagonista forte, decisa, caparbia e determinata, nonostante la sua giovane età, e un esempio positivo e soprattutto reale per qualsiasi ragazzina.

Lei non è perfetta, così come non lo sono tutti gli altri personaggi che le ruotano attorno, che sbagliano, inciampano, commettono errori, mostrano le proprie debolezze ma, soprattutto, fanno di tutto per rialzarsi e riprendere in mano le redini della propria vita.

Tutto questo, insieme ad una trama avvincente e ad una scrittura limpida, non fanno che rendere questo young adult una meravigliosa lettura, che rimpiango di non aver letto prima.

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Tenera è la notte

Tenera è la notte è un romanzo dello scrittore Francis Scott Fitzgerald, pubblicato nel 1934, da cui è stato tratto nel 1962 anche un film omonimo, diretto da Henry King.

Il libro segue le vicende, e la corruzione morale, di due personaggi: Dick Diver, un giovane psichiatra, e la moglie Nicole Warren, ricca ereditiera. Dick lavora a un libro, vivendo insieme alla moglie e ad un gruppo di amici, tra la Costa Azzurra e Parigi. Al gruppo, durante l’estate del 1925, si unisce Rosemary, una bella attrice americana di cui Dick si invaghisce, facendo così sgretolare il già precario equilibrio di coppia che aveva con la moglie.

Scritto in una prosa poetica, ricca di descrizioni e analisi psicologiche, ma decisamente più diretta di altre sue opere,  il libro segue un andamento discorsivo privo di dialoghi, alternando avvenimenti storicamente avvenuti a quelli di pura fantasia, tra passato e presente.

Così come per Il Grande Gatsby, anche Tenera è la notte mostra un’analisi profonda della società degli anni ’30, trattando i grandi temi cari allo scrittore: l’insoddisfazione, lo spreco della vita, il fascino che esercitano il denaro o l’alcool sull’animo umano, la ricerca continua della felicità, ma soprattutto la sofferenza.

Sofferenza resa ancora più preponderante dal carattere autobiografico dell’opera. Difatti, a chiunque conosca la vita dello scrittore, non risulta difficile ricondurre nella storia dei suoi personaggi quella personale con la moglie Zelda. Tuttavia, oltre a questo carattere puramente personale, Tenera è la notte mostra uno spaccato reale della società di quel tempo: la generazione del sogno americano, dei  Roaring Twenties, delle illusioni e del cosiddetto lato oscuro, fatto di apparenze integerrime e animi corrotti.

Un classico intramontabile e che merita, sicuramente, di essere letto.

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Dimentica il mio nome

Dimentica il mio nome è un fumetto di Zerocalcare pubblicato da BAO Publishing.

L’opera, partendo da uno spunto autobiografico – la morte della nonna dell’autore -, introduce un racconto fantastico che si dipana tra il presente e il passato della famiglia di Zero, mostrando oltre che i temi cari all’autore anche quelli più maturi legati alla morte, al lutto e alla gestione della sofferenza.

In questo fumetto, rispetto alle sue prime opere, possiamo notare tanto la maturità dell’artista anche nell’uso che fa dei tratteggi o del nero, quasi a voler sottolineare maggiormente il dolore e il coinvolgimento emotivo alla storia narrata.

Un’opera che non manca assolutamente della solita ironia e dei temi tipici di Zerocalcare, quelli cari alla generazione degli anni Ottanta, ma che cerca anche di evolversi, esattamente come l’autore, spingendo il lettore a ragionare sull’importanza del coraggio, sulla difficoltà del diventare grandi, sul bisogno di lasciarsi alle spalle i rimpianti e sull’importanza degli affetti.

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GADGET

Questa volta torna anche la categoria gadget perché mi sento di parlarvi di un oggetto che mi ha rivoluzionato la vita, ossia la Fire TV Stick di Amazon.

Amazon Fire TV Stick

Fire Stick è una chiavetta usb venduta da Amazon che serve a trasformare le vecchie TV in Smart TV. Con Fire TV Stick, infatti, si può accedere a contenuti Amazon Prime Video, Netflix e a più di 4.000 app e giochi con un semplice click.

Io avendo una vecchia TV purtroppo non potevo sfruttarla per guardare i film e le serie TV sui vari siti a cui ero abbonata. Grazie a questa chiavetta ho finalmente utilizzato Netflix e Prime sulla mia TV, oltre che Youtube e tantissime altre applicazioni.

La consiglio vivamente a tutti coloro che, come me, hanno una vecchia TV ancora funzionante e non vogliono spendere troppo per comprarne una nuova smart. La chiavetta è molto semplice da usare, non ha bisogno di altri accessori esterni a quelli contenuti nella confezione e il rapporto qualità prezzo è ottimo. La uso ormai da tre mesi e non posso che ritenermi soddisfatta.

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Si concludono qui i preferiti di Primavera 2019!

Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento. Alla prossima!

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