Rebel: Il Tradimento – Recensione

Rebel: Il Tradimento

Rebel: Il Tradimento, secondo capitolo della famosa saga YA di Alwyn Hamilton, si riconferma una storia affascinante e unica.

Rebel: Il tradimento è il secondo romanzo della trilogia di Alwyn Hamilton, edita da Giunti, sul mondo affascinante e originale di Amani.

Sono trascorsi ormai parecchi mesi da quando avevo recensito qui sul blog il primo libro e altrettanti da quando ho finito di leggere la trilogia completa, ma non ho mai trovato il tempo di dedicarmi ad una recensione approfondita.

Curiosi di sapere cosa ne penso? Non vi resta che proseguire con questa recensione senza spoiler!

Rebel. Il TradimentoRebel: Il tradimento

Alwyn Hamilton

Editore: Giunti ●  Pagine: 448 ●  Prezzo: 13,60€

Valutazione: ★★★★☆

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TRAMA
Sono passati pochi mesi da quando Amani ha incontrato il misterioso Jin ed è fuggita dal suo paesino nel deserto in cerca della propria libertà. Ora sta invece combattendo per liberare una nazione intera da un tiranno sanguinario che non ha esitato a trucidare il padre pur di salire al trono. Amani si trova prigioniera nell’epicentro stesso del potere, il palazzo del Sultano, ed è determinata a rovesciarne il regime. Ma con il passare del tempo arriverà a chiedersi se davvero il Sultano sia il tiranno che le è stato descritto e chi sia il vero traditore nei confronti della sua terra così bruciata dal sole e piena di magia.

Recensione

Quando ho iniziato questa trilogia non pensavo mi avrebbe coinvolto così tanto, eppure mi sono dovuta ricredere. Se, infatti, con il primo libro la Hamilton era riuscita ad emozionarmi e affascinarmi con il suo mondo fantastico fatto di sabbia, sangue, amore, leggende e misteri, con questo secondo libro ha di certo superato ogni mia aspettativa.

Rebel: Il Tradimento è un romanzo che coinvolge già dalle prime righe e ti tiene incollata alle pagine fino alla fine. A differenza del primo libro non ritroviamo la stessa magia delle atmosfere desertiche e polverose, ma non mancano i colpi di scena e i misteri.

Tra gli sfarzi e i segreti della corte del Sultano, Amani dovrà fare i conti con le sue paure e insicurezze, mettendo spesso in dubbio la causa per cui sta lottando e le certezze che pensava di avere. Dovrà sottomettersi ancora una volta, rinunciare ai suoi poteri e trovare la forza per sopravvivere in un ambiente in cui anche il miglior amico può tramutarsi in un nemico, in cui non ci si può fidare di nessuno se non di se stessi.

Odiavo il silenzio. Riuscivo a sentire più chiaramente le mie paure.

E sarà proprio in questo luogo, difficile e ostile, che Amani troverà degli alleati che non avrebbe mai pensato di trovare, incontrando nuovi personaggi o ritrovando vecchie conoscenze che si riveleranno essenziali per la sua battaglia contro il Sultano.

Tra i volti nuovi, va sicuramente ricordato Sam. Un ragazzo che, in alcuni aspetti, mi ha ricordato molto Jin e che, proprio per questo, sin da subito ha rapito il mio cuore con la sua sfacciataggine e quell’aria da furfante.

Anche Jin, nonostante la sua presenza limitata all’interno della storia, non ha smesso per un solo attimo di affascinarmi. Le scene con lui sono poche ma essenziali ed indimenticabili, soprattutto quando si trova vicino ad Amani.

Ed infine, la menzione d’onore va sicuramente a lei, protagonista assoluta di questo secondo libro, il Bandito dagli occhi blu. Il suo personaggio è uno dei più riusciti di tutta la storia: forte e coraggiosa come un’eroina dovrebbe essere ma anche ricca di difetti e paure come qualsiasi essere umano. I suoi dubbi e le sue incertezze sono ciò che ho amato di più dell’introspezione che viene fatta del suo personaggio.

Poi arrivò una ragazza. Una ragazza chiamata Bandito dagli Occhi Blu, nata tra le sabbie e plasmata dal deserto, con il fuoco che le ardeva nelle vene. E per la prima volta il Principe Straniero comprese cosa suo fratello amava del deserto.

Insomma, Rebel. Il Tradimento è un romanzo più che riuscito, molto più complesso e maturo del primo, capace di ammaliare grazie al mistero, alla bellezza dei luoghi narrati, alla scrittura sempre limpida e scorrevole della Hamilton, ma soprattutto ai colpi di scena che, in un crescendo, trasportano il lettore fino ad un finale al cardiopalma.

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