X-Files: La premiere shock – Recensione

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X-Files: la première dell’undicesima stagione ricca di colpi di scena al cardiopalma.

X-Files fa il suo ritorno su FOX con la prima puntata dell’undicesima stagione, My Struggle III, dopo quasi due anni di attesa dalla prima stagione del revivalDavid Duchovny e Gillian Anderson tornano a vestire i panni degli agenti Mulder e Scully in quella che sembra essere una delle première più scioccanti e discusse degli ultimi venti anni. Nonostante gli ascolti, decisamente in ribasso, non dicano lo stesso.

La prima puntata dell’undicesima stagione è, infatti, stata vista da 5.4 milioni di americani e con un rating di soli 1.4 punti. In netto calo rispetto alla première della decima stagione che aveva totalizzato 8.2 milioni di spettatori e un rating di 2.6.

Tuttavia, tantissime sono state le reazioni dei fan sui social media, che si sono detti sconvolti e in parte delusi dai colpi di scena introdotti da Chris Carter, il quale ammette di essersi preparato ad un simile malcontento e promette una svolta soddisfacente nel finale di stagione.

 

X-Files: Siamo sicuri di poterci fidare?

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Sigla iconica di X-Files cambiata in questa nuova stagione.

Del resto, se c’è una cosa che X-Files ci ha sempre detto di fare, sin dalla prima stagione, è proprio questa: Trust No One. E noi fan della serie dovremmo ormai saperlo.

Soprattutto dopo aver visto come la tagline della sigla, in questa prima puntata, si sia trasformata da “I want to believe” (Voglio crederci) ad “I want lo lie” (Voglio mentire). Frase che potrebbe riferirsi agli eventi del mondo mostrati durante le primissime scene dell’episodio o, più in generale, alla mitologia della serie.

La puntata si apre con la prima rivelazione: il finale della scorsa stagione è, in realtà, una visione di Scully e dunque non si è ancora avverato. Vediamo la donna in ospedale dopo aver avuto una crisi e capiamo, insieme a Mulder e Skinner, di dover cercare The Smoking Man, unico responsabile di tutto ciò che sta accadendo. Oltre che William, che come avevamo già compreso dalla scorsa stagione sembra essere la chiave di tutto.

Mulder parte così in missione, nonostante l’iniziale scetticismo, e si addentra in quello che sarà il vero fulcro dell’episodio, in cui verranno a galla una serie di rivelazioni shock del tutto in linea con X-Files e con il momento storico che stiamo vivendo.

Segreti governativi, esperimenti alieni, colonizzazione dello spazio, paranoie e paure – esternate anche dai monologhi del protagonista – sono infatti l’espressione dell’America di Trump e conferiscono ancora più realismo ad una serie che, alla fine, si è sempre posta l’obiettivo di andare al di là di ciò che è visibile.

Ma la rivelazione maggiore arriva quando The Smoking Man incontra Skinner e, per cercare di coinvolgerlo nel suo spietato piano, decide di rivelare finalmente tutta la verità – o forse semplicemente altre menzogne – sul suo conto.

X-Files: Ritorno al passato.

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Gillian Anderson e David Duchovny nei panni di Scully e Mulder nella nuova stagione. (Crediti: Shane Harvey/FOX)

Nel lontano episodio della sesta stagione, “Two Fathers”, eravamo già venuti a conoscenza del fatto che C.G.B. Spender fosse il vero nome dell’uomo che fuma, nonché padre di Jeffrey Spender. Nella settima stagione, inoltre, avevamo anche saputo del legame tra lui e Mulder, quando si era scoperto della relazione che l’uomo aveva avuto con Teena Mulder. Legame che poi era stato confermato dalle prove del DNA fatte su Spender nella serie originale.

 

In questa undicesima stagione, finalmente, questi nodi vengono al pettine. C.G.B rivela il suo nome completo, Carl Gerhard Busch, ma anche di essere realmente il padre di Mulder. Inoltre, attraverso un flashback della settima stagione, svela a Walter Skinner e ai fan, uno dei misteri più sconvolgenti dell’intera serie.

Nelle scene dell’episodio “En Ami” che si susseguono viene mostrata Scully durante il viaggio in compagnia dell’uomo che fuma, successivamente viene vista dormire in auto e risvegliarsi nel letto di una camera di hotel. La donna accusa l’uomo di averla drogata e, una volta tornati al presente, Carl spiega a Skinner di aver fecondato Scully con DNA alieno in modo da creare un bambino superumano. Walter sconvolto chiede, dunque, chi sia il vero padre di William e l’uomo risponde: “Sono io, William è mio figlio.”

Parola di Carter.

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David Duchovny, Gillian Anderson e il creatore Chris Carter durante un evento per FOX nel 2015 (Crediti: Frank Micelotts/FOX).

Carter ha commentato su EW di aver sempre saputo di voler introdurre questa rivelazione, già dalla serie originale.

Naturalmente lo sapevo dal 1999, ma non avremmo mai potuto esplorarlo se X-Files non fosse tornato.

Aggiungendo inoltre, dopo la domanda sulla paternità di Carl, che:

Lui è il padre figurativo di William. Non ha stuprato Dana, l’ha messa incinta con la scienza.

Questo, ovviamente, oltre a deludere i fan, lascia un grande punto interrogativo sul futuro della relazione tra Mulder e Scully e su quello che sarà il loro rapporto con William. Ma Carter ci assicura che, nonostante l’impatto di una tale confessione sia enorme, nulla cambierà il senso profondo della serie. Nemmeno la possibile uscita di Gillian Anderson.

La storia di Mulder e Scully, sia professionale che personale, è il cuore dello show.

Tuttavia queste parole non riescono comunque a rassicurarci e ci fanno naufragare in un mare di dubbi, incertezze e paure per la stagione appena iniziata.

Ma del resto, se non fosse così, non si tratterebbe di X-Files, no?

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