1984 di George Orwell – Recensione

1984 di George Orwell

1984 di George Orwell, il romanzo visionario che angoscia e sconvolge mettendo luce sulla vera natura umana.

Recensire 1984 di George Orwell non è per nulla facile, non solo per la difficoltà data dal romanzo ma anche per la sua immensa fama. Insieme a “La fattoria degli animali“, infatti, 1984 di George Orwell è uno dei romanzi più famosi del panorama letterario del XX secolo.

1984 di George Orwell1984

George Orwell

Editore: Mondadori ● Pagine: 333 ● Prezzo: 11,90€

Valutazione: ★★★★★

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Trama
Ambientato in un futuro prossimo del mondo in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza “sovversiva”.

Recensione

Il mondo di Orwell è un mondo privo di speranze, dominato dalla paura e dalla sofferenza. L’uomo non ha più un ruolo fondamentale all’interno della società, non ha libero arbitrio, libertà, non può nemmeno pensare, ricordare o amare, se non per lo scopo di riprodursi.

L’unico pensiero ammissibile, infatti, è il bipensiero, un termine che sta ad indicare il meccanismo psicologico che porta a credere che tutto possa farsi e disfarsi.

In 1984 di George Orwell tutto viene costantemente controllato dal Grande Fratello, attraverso dei grandi teleschermi, che spiano costantemente nelle vite dei cittadini, e l’uso della psicopolizia, portata ad intervenire in caso di situazioni sospette o deviate.

Anche la cultura non ha un ruolo, se non quello di portare avanti la propaganda del Partito. Giornali, libri, programmi TV, film, qualsiasi forma d’arte o lingua e persino la storia stessa vengono sottoposti a continue modifiche e correzioni, attraverso anche un nuovo linguaggio chiamato negolingua.

“Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”.

Ogni cosa viene, dunque continuamente distrutta o modificata, attraverso anche i buchi della memoria, in cui gli addetti del Partito sono obbligati a cestinare qualsiasi documento non aggiornato o che mini l’infallibilità del Grande Fratello.

1984 di George Orwell strutturalmente è diviso in tre parti:

Nella prima ci viene presentato il protagonista. In questi capitoli vediamo in Winston un accenno alla fiamma della ribellione, che divampa ancora di più nella seconda parte e sembra spegnersi quando troverà faccia a faccia con il suo nemico nella terza.

Orwell si fa portavoce degli uomini del suo tempo, reduci da due guerre e per questo portatori di un profondo pessimismo e una crisi di quei valori che avevano caratterizzato letteratura e società del primo 900.

Ciononostante, la critica che lui fa si estende anche ai giorni nostri, risultando attuale quasi da far paura e sconvolgere. Il controllo che hanno i mezzi d’informazione come i giornali, la televisione, ma ancora di più i social, capaci di influenzare le masse e annullare in un certo senso il pensiero libero, è uno dei temi più attuali. Ma anche la mutazione del linguaggio da più articolato a qualcosa sempre più spoglio, fatto di abbreviazioni e modi di dire di uso comune.

Questi e tanti altri motivi hanno fatto in modo che 1984 di George Orwell avesse un ruolo incisivo nel mondo moderno, influenzando non solo la letteratura, ma anche la musica, il cinema e la televisione.

In conclusione, 1984 di George Orwell è un libro sicuramente impegnativo, difficile e scomodo, ma che va letto almeno una volta nella vita e che, senza dubbio alcuno, rimarrà intramontabile nel panorama letterario.

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