Storia di una ladra di libri è una delle tante opere, letterarie e cinematografiche, dedicate al giorno della memoria.
Ogni anno, il 27 Gennaio, si celebra il giorno della memoria, una ricorrenza creata per ricordare le vittime dell’Olocausto e la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz (avvenuta nella stessa data del 1945).
Un giorno che fa luce su uno dei periodi più bui dell’umanità e mira a mantenerne vivo il ricordo, per quanto doloroso e triste, in modo che serva da monito per le generazioni future. Perché, come recitava Primo Levi in “Se questo è un uomo”:
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
Ed in un momento storico come quello in cui stiamo vivendo, dove l’odio, il razzismo e le stragi di innocenti vengono continuamente passate in TV o lette sui giornali, questo promemoria non può che assumere un significato particolare, facendoci sentire il bisogno di avvicinarci a questo tema e di comprenderlo a fondo.
Tante sono le opere, letterarie e cinematografiche, che nel corso dei decenni hanno raccontato l’orrore della Shoah e tra queste una menzione speciale la merita sicuramente la storia di Markus Zusak.
Un’opera capace di ricordarci per quale motivo è importante non dimenticare.
Storia di una ladra di libri
Markus Zusak
Editore: Sperling & Kupfer ● Pagine: 563 ● Prezzo: 9,26€
Valutazione: ★★★★★
Recensione.
Originariamente La bambina che salvava i libri è un romanzo del 2005, scritto da Markus Zusak, e divenuto nel 2013 un film omonimo, diretto da Brian Percival.
Storia di una ladra di libri è un romanzo sul potere delle parole e la capacità dei libri di nutrire lo spirito. Una storia che cambia la vita, mostrando l’orrore dell’Olocausto attraverso gli occhi di una bambina. Una piccola protagonista che riesce ad affrontare i momenti difficili della sua giovane vita e del periodo in cui vive grazie ai libri.
Per Liesel, infatti, rubare i libri non è un semplice gesto fine a se stesso, ma una vera e propria missione. Ruba i libri per salvare le parole in un periodo in cui queste non avevano libertà e per ridare vita a quei volumi che altrimenti sarebbero stati dimenticati. E non importa che tipo di parole siano, di che genere di libro si tratti, o se lei non sappia ancora leggere: per Liesel quel gesto diventa parte della sua quotidianità.
E sarà grazie ai libri e all’uso delle parole che Liesel riuscirà a legare con le persone della sua vita, primi su tutti i suoi genitori adottivi, ma anche gli amici che si farà lungo la strada. Persone che, nel corso della storia, saranno importanti per la sua crescita, ma soprattutto per affrontare la terribile realtà in cui vive. Quella dell’Olocausto, del massacro degli Ebrei, del Nazismo, della guerra, della povertà e della fame.
Per questo, è certamente un libro molto difficile da leggere – perché, insomma, la guerra non è mai facile, da qualsiasi punto la si guardi! – ma bello, commovente e ricco di speranza.
Sembra assurdo dirlo, soprattutto pensando agli ultimi capitoli del romanzo, ma dalle pagine di questo libro non si respira solo morte, sofferenza e dolore. Questa è un’ode di amore e speranza, ma anche ai ricordi. Siano quest’ultimi per un familiare morto, un amico scomparso o un libro che non lascerà mai il nostro cuore.
Mai come nel giorno della memoria è importante riflettere sul tema del ricordo e spiegare alle nuove generazioni cosa sia successo. Perché quello che è successo non si ripeta e chi è morto non venga dimenticato.
E se vogliamo ricordare possiamo farlo con questo romanzo, capace di toccare le corde di tutti attraverso una storia semplice ma dal forte impatto emotivo. Che insegna ad impegnarsi per la pace, l’uguaglianza e per creare un mondo migliore.
Un mondo di cui Liesel potrebbe essere orgogliosa.
Vi lascio anche il trailer del film, che merita tanto quanto il libro:
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