Dicembre 2018 – Best of the Month

Dicembre si è ormai concluso da parecchio ma, anche se in ritardo, ritornano i preferiti del mese. Serie TV, cinema, libri e musica: ecco quello che ho amato di più.

Gennaio sta quasi per concludersi ma io vi porto sul blog i preferiti di Dicembre 2018!

In ritardo di quasi un mese, lo so, ma questo periodo è stato pieno di imprevisti e non sono riuscita ad aggiornare il blog come avrei voluto.

Mi scuso, quindi, per la mia assenza ed inizio subito con la mia classifica di Dicembre 2018 che, come per Novembre, è ricca di aggiornamenti.

SERIE TV

A Dicembre 2018 tutte le serie TV che seguivo erano in pausa, perciò ho passato quasi tutto il mese a vedere o rivedere film di Natale. Una delle poche serie che ho seguito è stata Timeless, i cui due ultimi episodi – considerati come un film conclusivo di due ore – sono anche tra i miei preferiti.

Timeless

Timeless è una serie statunitense di genere fantascientifico, ideata da Eric Kripke e Shawn Ryan, che è andata in onda sul canale NBC dal 3 Ottobre 2016.

La serie, composta da due stagioni e un film conclusivo, narra le vicende della professoressa di storia Lucy Preston (Abigail Spencer), dello scienziato Rufus Carlin (Malcolm Barrett), del soldato Wyatt Logan (Matt Lanter) e dei loro viaggi nel tempo nel tentativo di impedire al misterioso criminale Garcia Flynn (Goran Višnjić) di cambiare il corso della storia americana. Durante le loro missioni, in cui incontreranno personaggi illustri della storia e conosceranno epoche lontane, i tre protagonisti scopriranno di essere connessi a Flynn più di quanto immaginano e di avere un nemico ben più pericoloso.

Timeless è quello che io definisco un piccolo gioiellino.

Una serie con un potenziale enorme che, purtroppo, la rete non ha saputo sfruttare e il pubblico capire. Sin dal primo episodio sono stata catturata dalla trama basata sui viaggi nel tempo, dai personaggi interessanti e mai scontati, dai momenti di azione e comicità, ma anche dai numerosi colpi di scena.

Per questo motivo, ho sofferto tanto per la sua cancellazione e sono stata più che felice della notizia di un film conclusivo. Certo, un film non era abbastanza per trattare tutti i temi presenti in questa serie, difatti i due episodi possono risultare troppo veloci e affrettati, ma è stato comunque un viaggio meraviglioso.

Mi sono lasciata trasportare, ancora una volta, da quella macchina del tempo vivendo le avventure di Lucy, Wyatt e Rufus. Mi sono emozionata, ho riso, pianto e ho imparato tanto, e sono grata a Timeless per questo breve ma intenso tempo passato insieme.

 

FILM

Nel mese di Dicembre 2018, come vi dicevo, ho visto o rivisto quasi solo film di Natale, di cui vi ho già parlato qui sul blog, perciò il mio unico film preferito non natalizio del periodo è Bohemian Rhapsody.

Bohemian Rhapsody

Bohemian Rhapsody è un biopic musicale, diretto da Bryan Singer, che ripercorre i primi quindici anni del gruppo rock dei Queen, dalla nascita della band fino al concerto Live Aid.

Il film è stato da poco candidato a 5 Premi Oscar e numero 1 in classifica per settimane.

Pochi minuti dopo l’uscita dal cinema, avevo definito Bohemian Rhapsody un’esperienza mistica e, ancora oggi a distanza di quasi due mesi, non posso che confermare questa mia impressione.

Il film è una vera e propria celebrazione dei Queen, della loro musica, del loro rapporto, del leggendario Freddie Mercury ma, soprattutto, di ciò che loro sono stati per i fan di tutto il mondo.

Il biopic non segue tutti gli eventi nei minimi dettagli e ne romanza alcuni, ma questo non va comunque ad inficiare la bellezza della pellicola che, a mio avviso, riesce a ricostruire magistralmente la storia personale e musicale dei quattro componenti attraverso un ritratto autentico e sincero.

Bohemian Rhapsody è, insomma, un vero e proprio tributo ai Queen ma, soprattutto, ai reietti e sognatori di ogni età che si sono emozionati e continuano a farlo grazie alla loro musica.

 

MUSICA

Strettamente legata al film, nella categoria musica del mese scorso non potevo che citarvi i Queen.

Queen

Sono da sempre una delle mie band preferite, ma da quando ho visto il film non faccio che ascoltare le loro canzoni a ripetizione, senza mai stancarmi. Elencarvi una sola canzone, infatti, sarebbe impossibile, proprio perché amo visceralmente ogni loro singolo o album. Per questo motivo, mi limito a postarvi la playlist che di solito ascolto su Spotify e che racchiude più o meno tutti i loro più grandi successi.

 

LIBRO

A Dicembre ho letto parecchi libri, ma solo uno merita di far parte dei preferiti del mese, ossia L’incubo di Hill House.

L’incubo di Hill House

L’incubo di Hill House (The Haunting of Hill House, noto in Italia anche come La casa degli invasati) è uno dei romanzi più celebri della scrittrice Shirley Jackson, da cui hanno recentemente tratto anche una serie TV su Netflix.

Il romanzo narra le vicende di un gruppo di persone che si recano ad Hill House, una casa che si suppone sia infestata dai fantasmi,  per condurre un esperimento sotto la guida di un antropologo interessato ai fenomeni paranormali.

Considerata la ghost story più famosa e importante del XX secolo, l’incubo di Hill House non può essere catalogata nel solo genere gotico, ma anche in quello horror.

Ciononostante, quello che cattura del romanzo non sono le morti violente, le scene di sangue o la rappresentazione di terrificanti mostri. In Hill House non vediamo nulla del genere e la paura che proviamo è indefinita, scaturita dai sussurri, dagli scricchiolii e dal non visto.

In Hill House non c’è nessun nemico nascosto, ma il vero nemico è la casa stessa, il vero male che che gioca con gli ignari ospiti, si diverte alle loro spalle, conducendoli alla follia.

Del resto, la stessa Jackson ci avverte già dall’incipit del male che risiede ad Hill House:

«Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola.»

Soggiornare ad Hill House vuol dire vivere immersi nel male. Un male che, giorno dopo giorno, come un ragno si insinua nella tua mente e tesse una fitta ragnatela di paura ed angoscia.

 

Questi erano i miei preferiti di Dicembre 2018. Fatemi sapere quali sono stati i vostri e a presto con i preferiti di quest’anno!

 

 

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