Gary Oldman è un maestoso Winston Churchill in Darkest Hour.
Il biopic sull’ora più buia del Primo Ministro inglese.
Sono servite tre lunghe ore di trucco ogni giorno per trasformare il talentuoso Gary Oldman nel primo ministro inglese Winston Churchill, nel nuovo film di Joe Wright, Darkest Hour. L’attore ha trascorso molto tempo nella sala make-up per somigliare al difficile personaggio, ma la sua preparazione non si è estesa solo al trucco.
In questa pellicola, Gary Oldman non si limita solo a vestire i panni dell’iconico Primo ministro, ma ci regala un ritratto unico, reale, umano e caleidoscopico di una delle figure più influenti della seconda guerra mondiale.
Difatti, proprio nel 1940 Churchill divenne Primo Ministro e si trovò ad affrontare una delle prove più importanti della sua lunga carriera politica: decidere se negoziare un trattato di pace con la Germania nazista o continuare la guerra.
Darkest Hour è ambientato nei giorni che precedono questa decisione e mostra come Churchill salvò la sua nazione dal dominio nazista.
Non si tratta, dunque, di un film di guerra – nonostante se ne parli – ma di un elogio alle capacità oratorie, politiche e militari di una delle figure più complesse e controverse del ‘900.
Joe Wright non porta i suoi personaggi sul campo di battaglia (come possiamo vedere nel recente film di Christopher Nolan, Dunkirk), ma bensì nelle stanze buie del Parlamento inglese o della casa di Churchill. Fin dalla prima scena, infatti, il Primo Ministro viene ritratto sul suo letto, mentre impone direttive alla sua segretaria (Lily James), o in compagnia della sua comprensiva moglie (Kristin Scott Thomas).
Questo non fa che apportare maggiore spessore al protagonista, offrendoci un perfetto ritratto non solo della figura politica e pubblica ma anche di quella privata. Winston ci appare come un uomo scorbutico, pieno di vizi, difficile e sarcastico, ma anche bonario e pieno di umanità.
Un uomo in conflitto, che non ha paura di mostrarsi spaventato, accettando anche di cambiare idea e di prendersi le proprie responsabilità.
Chi non cambia mai idea non cambierà mai nulla.
Emblematica è questa frase di Churchill, così come la commovente scena della metropolitana di Londra quando il Primo Ministro cerca il confronto con i suoi concittadini per prendere una delle decisioni più importanti per il suo paese.
Altrettanto bella e significativa la scena finale, in cui Churchill tiene il celebre discorso al Parlamento Britannico, dopo il ritiro delle forze armate da Dunkerque.
Noi non ci arrenderemo mai…
Una scena che sottolinea la straordinaria recitazione di Oldman, come la stabile sceneggiatura e regia, la precisa cura delle scenografie e la suggestiva colonna sonora.
Per tutti questi motivi, Darkest Hour merita le sue candidature agli Oscar e Gary Oldman la vittoria come Miglior attore protagonista.
Consigliato!
8/10
Di seguito il trailer del film:
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