Dawson’s Creek compie 20 anni: ecco i segreti svelati da Kevin Williamson. [Prima Parte]

Dawson’s Creek andava in onda, per la prima volta, il 20 Gennaio 1998, sul canale americano the WB.

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Durato sei stagioni, lo show è stato uno dei più fortunati della rete e ha lanciato le carriere di James Van Der Beek (Dawson), Katie Holmes (Joey), Josh Jackson (Pacey) e Michelle Williams (Jen).

Dopo 20 anni dal suo inizio, il creatore di Dawson’s Creek Kevin Williamson , in esclusiva per Hollywood Reporter, ha parlato della creazione dello show, dei casting mancati (Selma Blair nei panni di Joey, Joshua Jackson in quelli di Dawson), del suo coming out e di come il teen-drama abbia lanciato la carriera di autori come Greg Berlanti e Julie Plec.

Guardando indietro, cosa ricordi delle prime conversazioni su Dawson’s Creek?

Avevo appena venduto Scream e non se ne stava ancora parlando [di Dawson’s Creek]. Era una sceneggiatura particolare e tutti volevano leggerla. Ho fatto un sacco di incontri. All’epoca ero ancora all’inizio e in un’agenzia più piccola, e mi avevano detto che c’era questo produttore Paul Stupin che voleva incontrarmi. Avevo incontrato solo produttori cinematografici fino ad allora. In quel periodo ero un assistente che aveva venduto una grande sceneggiatura e non sapevo come navigare ad Hollywood. [Paul] mi ha chiesto se avevo idee per la TV e, sul momento, ho iniziato a creare questo spettacolo. Non avevo nessuna idea! Ho iniziato a parlare di essere cresciuto nel Nord Carolina, vicino ad un torrente con la mia videocamera, di filmare film nel cortile di casa e di voler diventare Steven Spielberg. Continuavo a parlare, [la storia] parlava di me e dei miei amici, finché Paul mi disse “Mi piace, dopo che ci avrai lavorato su, ritorna e fammelo leggere!” Sono andato a casa e sono rimasto sveglio tutta la notte e ho scritto una ventina di pagine.

Cosa è successo quando sei tornato da Paul?

Paul mi ha chiesto di tornare il giorno dopo e di andare negli studi della Columbia Tristar. Ero come… santo cielo! Pensavo di essere finito nei guai e che sarebbe stato meglio fare qualcosa di grande. Sono arrivato lì con questa idea su Dawson’s Creek e l’ho presentata a loro. Ricordo che l’unico commento che mi fecero fu quello di spostarlo dal Nord Carolina e ambientarlo a Boston, così l’ho ambientato appena fuori, a Capeside. Poi sono andato alla [rete] FOX e l’ho presentato – e loro lo hanno comprato! Ero emozionato e scrissi la sceneggiatura, ma la FOX cambiò idea. Era quando “Party of Five” stava andando in onda e la rete si chiedeva se avessero avuto bisogno di un altro teen-drama. Stavano impiegando tutte le loro risorse in quello e non sapevano se Dawson’s Creek sarebbe stato un successo. Sono andato via e la mia vita era finita. Sono andato a prendere un cane e l’ho chiamato Dawson, pensavo che sarebbe stato il mio unico ricordo di questa sceneggiatura. La sceneggiatura è rimasta lì per molto tempo finché inaspettatamente ho ricevuto una chiamata da Tristar, che mi ha parlato della rete the WB. Dissero: “Non so se hai visto Buffy, ma lo hanno appena mandato in onda e stavano cercando delle nuove sceneggiature, abbiamo mandato Dawson’s Creek e loro vogliono conoscerti.” Sono andato per un incontro con [il capo della programmazione] Garth Ancier e [la presidente] Susanne Daniels. Abbiamo semplicemente chiacchierato e basta.

Avevano qualche commento iniziale?

Lo avevano amato e mi avevano detto tutto ciò che volevo sentire. Non ero sicuro se stessero solo cercando di adularmi. Ho detto “Ragazzi, nessuno vuole questo copione, quindi se lo volete è vostro!” Uno dei miei agenti all’epoca disse che la sceneggiatura non era una “vera sceneggiatura” perché la gente reale non parlava come facevano i personaggi: “Sembra che questi ragazzi siano tutti laureati in psicologia, non suona vera.” Ho ammesso che era molto particolare nel modo in cui parlavano ma pensavo che un grammo di comportamento valeva un chilo di parole. Tutto stava nel modo di porsi, quello che stavano cercando di dire. Non ho mai pensato che sarebbe venuto fuori qualcosa.

20 anni dopo la premiere, quando pensi allo show, quale credi sia la tua eredità?

Ci sono tanti modi per rispondere. Stavo cercando di far decollare una carriera perché ero così al verde e ricordo di aver avuto un professore che mi diceva che scrivere è qualcosa di personale. Mi sono guardato intorno e ho detto: “Qual è lo show che voglio vedere? Cosa non viene fatto?” Ecco perché ho scritto Scream, perché nessuno stava facendo un film horror che volevo vedere. E quando Paul mi ha avvicinato alla TV, gli show che hanno significato tanto per me sono stati Beverly Hills 90210, James e La casa nella prateria. Mi ricordo come Charles (Michael Landon) e sua figlia Half Pint (Laura, interpretata da Melissa Gilbert) avevano tutti quei momenti emotivi alla fine di ogni episodio e di come questa cosa fosse la rivelazione della condizione umana nella sua forma più semplice. Mi ricordo di aver guardato e studiato il primo episodio di My So-Called Life perché era così bello. Ho provato a scrivere ciò che era personale per me. Sono cresciuto in riva al fiume e tutti questi personaggi [di Dawson’s Creek] li conoscevo. Molti di loro erano pezzi di me che ho trasformato in persone reali. Volevo fare un teen-drama degli anni ’90 per creare la mia versione di Beverly Hills 90210, James e La casa nella prateria. Volevo che parlasse al pubblico adolescente di quel periodo.

Se potessi cambiare una cosa dal pilot di Dawson’s Creek, cosa faresti diversamente?

Non sarebbe una sola cosa perché adesso sono uno scrittore diverso. Riscriverei l’intera storia e probabilmente la distruggerei. Non penso che cambierei nulla.

Quindi nessun rimpianto per Pacey che dorme con la sua insegnante, la signora Jacobs?

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No! [ride] L’unica discussione che abbiamo avuto è stata per quella storyline. Jamie Kellner, che era il presidente della WB in quel periodo, non ha detto che non potevo farlo ma era la figura paterna che entrò e chiese: “Quanto durerà questa trama?” Gli dicemmo sei episodi e lui rispose: “Oh, bene!” [ride] Ci sono state molte critiche su questa trama e lui ha dovuto addossarsi tutto il problema, ma no, non la cambierei perché è servita allo scopo e si basava su un fatto della mia infanzia. Se avessi scritto lo show oggi probabilmente non l’avrei inserita nella storia.

 

Dawson’s Creek ha lanciato le carriere di James Van Der Beek, Katie Holmes, Michelle Williams e Josh Jackson. Che cosa ricordi delle prime audizioni?

Ricordo quando Michelle Williams entrò e fece un’audizione per Jen. L’avevo sempre immaginata come la ragazza “del lato oscuro” del fiume, quella che a 15 arriva lì con alle spalle un passato complicato e sconvolge ogni equilibrio. Quando è arrivata – ha interpretato la scena di Jen che entra e vede suo nonno sdraiato sul letto – è subito diventata silenziosa e si è seduta come se questo nonno fosse davvero di fronte a lei. Lo ha interpretato come se fosse davvero distrutta. Ho sempre visto Jen come un angelo caduto, un uccellino spezzato, e Michelle è riuscita a rendere questo. Si è trasformata in questa ragazzina distrutta che aveva solo bisogno di essere aggiustata. Sapevo di aver trovato Jen Lindley.

Che mi dici del casting per Joey? È sempre stata Katie?

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Joey è stata scritta per essere un maschiaccio e tutte interpretavano questa parte in modo troppo accentuato. Eravamo molto vicini a scegliere Selma Blair, che era stata incredibile. Ha letto [la parte] in modo molto toccante, con tanto cuore. Poi il direttore del casting è venuto con questa videocassetta dall’Ohio e ha voluto mostrarmela. Era Katie Holmes nello scantinato di casa sua, a leggere con sua madre nella parte di Dawson. Era seduta su una sedia con i capelli tutti intorno a lei e tutto quello che vedevi erano questi grandi occhi. Ho subito detto “cavolo, chi è questa? Cosa sono questi occhi? È così che li crescono a Toledo? Possiamo metterla su un aereo oggi?” Ricordo che non poteva venire ed io l’ho chiamata al telefono e le ho detto: “Tu non mi conosci, ma per favore puoi venire a LA perché penso tu sia Joey Potter e voglio davvero conoscerti!” Mi ha detto che era nel bel mezzo della recita scolastica, che aveva una parte molto importante e che non avrebbero potuto farla se lei fosse venuta a LA. Ha detto che lo spettacolo si sarebbe concluso tra due settimane, non avrebbe lasciato i suoi compagni di classe in quel momento. Non sapevo se avrebbe accettato la parte, ma aspettammo. Quando arrivò era perfetta.

È stato altrettanto difficile trovare Dawson?

C’erano 20 persone in quella stanza [durante i casting] e tutte avevano la loro personale opinione su chi fosse Dawson. C’era stata una discussione sul fatto che Josh [Jackson] fosse perfetto per il ruolo di Dawson. Quando pensi alla sceneggiatura, Dawson era il perdente, il nerd, il geek dei video. In quale scuola vedi il geek essere il ragazzo più sexy? Mi sono innamorato di Josh perché sapeva interpretare qualsiasi ruolo, Dawson o Pacey, ma qualcosa non mi convinceva e fu allora che la rete disse che non vedeva Josh come Dawson, giustamente. Così ho detto “Ok, è Pacey!” perché sapevo che lo volevo nello show, non importava in quale ruolo. Dovevamo quindi rifare i casting e trovare Dawson. Abbiamo cercato a NY e James stava andando all’università e aveva lavorato lì. Un direttore dei casting ha mandato un video su di lui e lo abbiamo subito messo su un aereo per LA. Nei primi tempi, James aveva questa qualità in cui era molto cerebrale e interiore, aveva quel nervosismo che sembrava fosse preveggente, ipercritico ed eccessivo, come se fosse costantemente insicuro. Questo ragazzo che tutti pensano abbia tutte le risposte non ha nessuna risposta, è totalmente confuso su tutto. E l’ho detto, in lui c’era Dawson.

dawson's creekA che punto hai capito che la chimica tra Josh e Katie era così inevitabile che avrebbe portato Pacey e Joey ad avere un futuro – più che Dawson e Joey?

Durante il progetto scientifico della stagione uno. Joey e Pacey furono accoppiati per fare il progetto insieme e dovettero andare a raccogliere campioni. Si bagnarono e dovettero togliersi i vestiti nel furgone e ci fu un momento molto imbarazzante in cui si poteva vedere come lei lo sbirciava e come lui sbirciava lei. Erano così nervosi l’uno con l’altra. Avevano una chimica istantanea. [ride] L’abbiamo visto tutti e abbiamo detto “Ok, li facciamo mettere insieme nella terza stagione? O nella seconda?” Lo show si poneva la domanda se Joey e Dawson fossero anime gemelle. Abbiamo visto quella chimica tra Pacey e Joey e abbiamo deciso che sarebbe stata questa a spezzare  Dawson e Joey e l’amicizia tra Pacey e Dawson. Volevamo essere molto attenti a non sacrificare i nostri personaggi. Se il pubblico si fosse rivoltato contro Pacey e Joey sarei morto. Dovevamo stare attenti a quando l’avremmo fatto.

Cosa ti ha sorpreso dell’enormità che ha avuto quel triangolo amoroso?

Non me lo aspettavo, mi ha sconvolto. È stato fantastico, orribile e terrificante al tempo stesso. Abbiamo giocato molto con la chimica tra Pacey e Joey durante brevi momenti della seconda stagione, perché abbiamo avuto tutta questa grande trama di Andie (Meredith Monroe) con Pacey, che era una sorta di “ufficiale e gentiluomo” ed in cui lo show è diventato un po’ “Pacey’s Creek“. Lui ha iniziato a preoccuparsi di se stesso e si è sforzato di essere una persona migliore per amore di questa brava ragazza e in definitiva per il suo bene. Volevamo prima quella trama. E poi mi sono allontanato durante la seconda stagione e [l’autore/sceneggiatore] Greg Berlanti e il suo team, ho pensato, avessero scelto un bel momento per introdurre Pacey e Joey [nella terza stagione]. Era giusto quando lo show ne aveva bisogno e quello era il fulcro che ci ha lanciato nella seconda ondata [di successo] dello show.

dawson's creekLa rete ha avuto qualche esitazione per aver distrutto la coppia centrale (Dawson e Joey) di allora?

Ricordo che Susanne e Jordan Levin erano favorevoli. Hanno solo detto di non rovinare i personaggi e di assicurarci che gli spettatori capissero le loro decisioni e attrazioni. Tutti hanno parlato molto dei loro sentimenti, quasi eccessivamente, e sapevamo che quando questo triangolo sarebbe scoppiato ci sarebbe stato molto di cui discutere, che eravamo responsabili dei nostri personaggi e di non perdere i telespettatori. Penso che alla fine abbia funzionato perché alla base di questo show tutti si sono amati.

Cosa mi dici di quando hai introdotto Jack (Kerr Smith) – avevi sempre avuto l’idea di raccontare una trama che riguardasse il suo coming-out? I dirigenti hanno avuto qualche commento su quello che sarebbe stato il primo bacio omosessuale sulla TV in prima serata?

Anche prima di introdurre Jack volevo dargli una trama sul coming-out. Non dissi a tutti questa mia idea però perché, in quanto scrittore gay, avevo paura che sarebbe stata respinta. Lo dissi a Paul e abbiamo pensato a come dirlo alla rete e a cosa fare se ci avessero detto di no. L’ho proposto a Susanne come un ragazzo che si intrometteva tra Dawson e Joey. Volevamo introdurre questi piccoli ostacoli in modo da espandere Dawson’s Creek e complicare le relazioni. Jack, quindi, entrò nello show con l’unico scopo di mettersi tra loro, però non volevo che fosse odiato per aver distrutto la coppia, quindi feci un’azione bilanciata. Dissi a Susanne che volevo inserire il coming-out. Mi chiamò il giorno dopo e mi disse che pensava sarebbe stata una trama speciale, ma aveva una semplice richiesta: non ignorare il punto di vista di Joey e la sua reazione.

dawson's creekÈ stata una scena così potete.

Quella era un’idea di Susanne. Disse che aveva conosciuto fin troppe ragazze che avevano avuto quell’esperienza e voleva che questo si notasse nello show. È stato facile dire di sì perché è stata l’unica cosa che ha riportato Dawson e Joey insieme, brevemente, mentre stavamo facendo venire fuori Jack con sua sorella, introducendo la storyline di Pacey e la reazione del padre di Jack.

Contemporaneamente, tu hai creato questa trama avvincente e riportato Dawson e Joey insieme, facendoli avanzare in quello che era il loro viaggio.

Lui era lì per lei. La loro amicizia era riemersa e ti rendi conto che la loro relazione era molto più profonda di quanto si pensasse. E più di quanto loro stessi pensassero. Ogni piccolo momento di questo show era inserito nella speranza di rafforzare le amicizie.

[Seconda Parte – Coming Soon]

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